frisjole frittelle sarde

Frisjole frittelle sarde a spirale

Le buone frisjole, frittelle  sarde.
E’ febbraio si avvicina il carnevale il periodo delle frittelle, e ogni regione ha le proprie: piatte, rotonde a ciambella ma quelle, secondo me, particolari sono quelle sarde lunghe, lunghe ma a spirale, morbide e golose da godere appena fritte.

Ingredienti per frisjole 

250 g semola rimacinata
7 g lievito fresco di birra
200 ml latte tiepido
35 g zucchero + altro 
1 cucchiaino di semi di anice
la buccia e il succo di 1 arancia
1 uovo
olio per friggere

Preparazione frisjole frittelle sarde 

1) Le frisjoli sono frittelle lievitate è per questo che ci serviranno 7 g di lievito fresco di birra.
Sciogliamo il lievito in 200 ml di latte tiepido.
Pesiamo 35 g di zucchero semolato e aggiungiamolo a 250 g di semola rimacinata.

2) Grattugiamo la buccia di un arancia.
Se non è biologica possiamo strofinare la buccia con del bicarbonato e risciacquarla con dell’acqua tiepida.
Versiamo nella farina il succo dell’arancia che abbiamo appena grattugiato.

3) Uniamo all’impasto 1 cucchiaino di semi di anice e un uovo possibilmente di gallina felice che razzola in spazi aperti.
Aggiungiamo il latte tiepido dove abbiamo sciolto il lievito, vi consiglio di aggiungerlo poco per volta perché ogni farina assorbe in maniera diversa.
Dobbiamo ottenere un impasto non molle ma abbastanza tenace.
Aiutiamoci con una frusta.
Mettiamo in un luogo tiepido a lievitare per circa un’ ora e mezza.


4) Quando la pasta sarà lievitata inseriamola dentro una sac a poche.

Scandiamo dell’olio per friggere dentro in un padellino.
Lentamente facciamo scendere l’impasto nell’olio bollente partendo dal centro e formiamo una spirale.

Appena le frisjole saranno dorate giriamole e dopo pochi minuti scoliamole sopra della carta assorbente.

5) Se non abbiamo una sac a poche possiamo utilizzare un imbuto o una bottiglia di plastica a cui dobbiamo tagliare il fondo, ma con la sac a poche vengono perfette.
Una volta tolto l’unto possiamo passarle nello zucchero semolato.

Se vi piacciono i dolci sardi vi consiglio la mia ricetta delle pardule     CLICCA QUI

 

Quale olio usare per friggere


Gli oli “cattivi” sono quelli saturi,   mentre quelli monoinsaturi e polinsaturi, sono quelli “buoni” (come gli omega 3).
Sulla lista dei cattivi, ricchi di grassi saturi, ci sono: l’olio di
palma , il burro , lo strutto  e il lardo .
Per friggere viene sempre raccomandato l’olio extra vergine di oliva perché ha un punto di fumo molto alto, comincia a bruciare a 210° C  ma ha un sapore deciso che a volte non piace.

Gli oli ricchi di grassi polinsaturi hanno sostanze benefiche a temperatura ambiente, ma che invece ad alte temperature sprigionano sostanze tossiche  radicali liberi, che sono considerati dannosi e cancerogeni.
Gli oli particolarmente ricchi di grassi polinsaturi sono l’olio di girasole (65%), soia (63%) e mais (60%), che quindi sono assolutamente da sconsigliare per la frittura.
L’olio più salutare, da questo punto di vista, è l’olio extravergine d’oliva, con solamente il 10% di grassi polinsaturi, seguito dall’arachide con il 30% che ha il punto di fumo a 180° C.
Quindi la scelta cade tra olio evo o di arachide a secondo se ci piace un sapore forte o leggero.

 

COSA BERE CON LE FRISJOLE  frittele sarde

Vi consiglio un Vermouth ” Rosso al Mirto” della distelleria Emilio Rocchino

Un Vermouth ispirato alla Sardegna, nato dalle bacche di mirto locali e dal vino Moscato: così si presenta questo “Rosso al Mirto” firmato Macchia, ispirato al territorio e alla vegetazione mediterranea che ricopre l’isola.
Una bottiglia fortemente aromatica, che nasce dallo studio approfondito di Emilio sulle erbe aromatiche sarde e sul metodo produttivo del Vermouth.

https://www.tannico.it/vermouth-rosso-al-mirto-macchia-0-75l.html?

 

 

FRASE DI INCORAGGIAMENTO

“Tutti, prima o poi, si ritrovano in situazioni che sembrano non avere via di scampo. Qualcuno negli affari, qualcun altro ha problemi di coppia, altri con i figli, gli amici o i colleghi.  Succede anche nell’attività buddista o nello studio di questa filosofia.

Tuttavia il potere del Gohonzon è incommensurabile,  vasto quanto tutto l’universo. E anche le nostre vite hanno un potenziale infinito. Tutto dipende da quanto noi permettiamo alla nostra determinazione di bloccarsi. Quando riusciamo ad afferrare questo concetto, la strada verso la completa vittoria si è già aperta.”

La nuova rivoluzione umana vol. 2 pag.76 Daisaku Ikeda leader buddista
https://www.sgi-italia.org/

 

 

 

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