ciambelle al forno

Ciambelle al forno

Le ciambelle al forno sono i classici dolci di carnevale.
Per chi non ama friggere questa è la versione più leggera.
Facciamo assieme le ciambelle al forno sofficissime, profumate all’arancia!!!

DIFFICOLTA’     facile    QUANTITA’   circa  12 ciambelle

GLUTINE                    si
LATTICINI                 no
VEGETARIANO        si

Ingredienti 

230 g farina manitoba
150 g patate lessate
1 uovo intero
50 g acqua tiepida
25 g zucchero
25 g burro
5 g lievito fresco
4 g sale
mix aromatico: buccia grattugiata di un limone e una arancia, 1 vanilina sciolto in un cucchiaino di succo di arancia
succo di arancia
zucchero

Prepariamo le ciambelle al forno

1) Sciogliamo 5 g di lievito di birra fresco in 50 g di acqua tiepida poi aggiungiamo 50 g di farina manitoba o una farina forte con una alta percentuale di proteine, almeno il 13%.
Come facciamo a sapere quante proteine ha una farina?
E’ semplice basta leggere sulla confezione che per legge deve essere dichiarato.

2) Impastiamo e facciamo lievitare 2 ore in un luogo tiepido.


3) Sono passate 2 ore, il lievitino, così si chiama, ha formato tante belle bolle in superficie che renderanno sofficissime le nostre ciambelle.

Adesso dobbiamo aggiungere tutta una serie di ingredienti, prima di tutto 180 g di farina manitoba dopodichè
150 g di patate lesse schiacciate, 25 g di zucchero semolato
il mix di aromi con la buccia di 1 limone, la buccia di 1 arancia, 1 bustina di vanilina, tutto quanto sciolto in un cucchiaino di succo d’arancia
e infine un uovo e 25 g di burro a temperatura ambiente.

4) Aggiungiamo un pizzico di sale che non va aggiunto assieme al lievito perché inibisce la lievitazione.

5) Dopo aver amalgamato grossolanamente tutti gli ingredienti, mettiamo l’impasto sul piano di lavoro e lavoriamolo con le mani.
Ci vorranno circa 10 minuti, dipenderà dall’energia che ci mettiamo, per ottenere un impasto omogeneo, liscio e vellutato al tatto.
Mettiamo a lievitare per 2 ore in un luogo tiepido.

6) Passate le due ore tiriamo l’impasto con un mattarello a formiamo un rettangolo di circa 30 x 35 cm.
Piegare i due lembi verso l’interno in modo tale che si sovrappongano, rischiacciare con il mattarello, girare la pasta di 90° e ripetere questa operazione.
7 ) Dal rettangolo che abbiamo ottenuto ritagliamo con una copapasta dei cerchi del diametro di 9 cm poi con un altro copasta più piccolo togliamo il centro  (possiamo utilizzare anche un piccolo bicchierino).

ciambelle diametro

ritagliare le ciambelle

8) Ultima lievitazione di 1 ora dopodiché facciamo cuocere le ciambelle in forno a 170° C per 20 minuti.
 Le ciambelle appena sfornate vanno spennellate con del succo di arancia fresco e passate nello zucchero semolato.

Consigli

Per ottenere delle ciambelle ben lievitate, soffici ma vogliamo utilizzare poco lievito per ottenere un dolce ben digeribile, i tempi di lievitazione si allungano. Per fare queste ciambelle ci occorrono in totale 5 ore di lievitazion , ma se vogliamo velocizzare, aumentiamo la quantità di lievito e possiamo preparare il lievitino con 10 g e lasciarlo lievitare per circa una mezz’ora o più finché si formano le classiche bollicine.

Ti piacciono i dolci di carnevale? Ti propongo le Frisjole, le frittelle sarde fatte a spirale vai alla ricetta CLICCA QUI

Le farine

Le farine non sono tutte uguali e per ogni preparazione va fatta una scelta mirata.
Se vuoi saperne di più vai al mio post pane fatto in casa veloce, dove spiego tutte le differenze CLICCA QUI 

Curiosità

Ecco una piccola curiosità, maestro Martino, cuoco nelle cucine del Castello Sforzesco a Milano e poi a Roma al servizio del cardinale Ludovico Trevisan, è stato il primo a fare le ciambelle lievitate e poi fritte.
Maestro Martino contribuì al primato della cucina Italiana in Europa, anno 1475.

 


FRASE DI INCORAGGIAMENTO
“Dubitiamo di poter ottenere l’obbiettivo, di aver posto lo scopo giusto per noi, di riuscire a fare le azioni necessarie al raggiungimento della meta che ci siamo prefissati e così via. E questi pensieri sono direttamente connessi al dubbio “originale”, quello di non essere dotati della Buddità. Perché infatti non dovremmo raggiungere i nostri obbiettivi? Perché in fondo siamo convinti di non possedere la Buddità, ossia la sorgente incontaminata della felicità assoluta.”

Buddismo e Società n°111 pag.33

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